Nei primi secoli l’educazione cristiana è basata sul rapporto
personale, che ricorda l’azione degli apostoli, un’educazione informale portata
avanti dai Padri apostolici: si tratta di autori
di poco posteriori alla generazione degli apostoli, ma che si sono ispirati
direttamente all’insegnamento di questi, tra il I e il II secolo d.C. Dal II
secolo operano anche i cosiddetti Padri apologisti che
vedono nel cristianesimo, tra l’altro, una religione sovversiva e pericolosa
per la stabilità dell’impero. Nell’ottica cristiana l’educazione
è rivolta a tutti, senza differenza di sesso, di rinnovamento interiore
Tema caratteristico di molte correnti filosofiche e religiose, mette in rilievo
la centralità dell'individuo e la sua capacità di cambiare idee, valori e
atteggiamenti, appartenenza etnica, di condizione sociale e di capacità
intellettuali. Quello cristiano è un messaggio
universale che, attraverso un rinnovamento
interiore vuole condurre alla salvezza
dell’anima. Il messaggio di Cristo che l’educatore trasmette è
incentrato sull’amore per gli altri, rifesso
dell’amore per Dio. Poiché però la pratica
dell’amore non è facile, gli uomini necessitano di una
guida, rappresentata dallo stesso Cristo, dagli apostoli e poi dai
sacerdoti, che li conduca lungo un cammino di perfezionamento
continuo. Anche la concezione dell’infanzia
muta sensibilmente. Per Cristo, invece, i fanciulli diventano un esempio da
imitare: anzi, bisogna “farsi simili a loro” per ricevere il premio divino.
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